Palma parea: turbina il vento, e scote
Le rame ampie; secura
Per autunno lontan, per genti ignote
16I frutti essa matura.
Rotano intorno a lui per la severa
Vigilia, a par d’ingordi
Nibbj alla preda, con fiere unghie, a schiera
20I suoi foschi ricordi;
E, tuffando sinistramente il torto
Rostro nel suo gran core,
Gracchian: L’odio noi siamo; ed egli, assorto,
24Mormora: Ed io l’amore.
Ed ecco, ei vede una gran luce e nuove
Genti ed età: scoscende
Sofia le nubi, e a generose prove
28Le oneste anime accende.
Spezza il Ver baldanzoso i ferrei chiostri,
E pugna: oh turba schiava
Da lui redenta; oh fra chimere e mostri
32Gran rotear di clava!
Ma alle ribalte lingueggiando esulta
Berio, che in nebbia oscura
Dotto s’attorce, e te invocando insulta
36Paziente Natura;