62Cinger lei non potrà più la nutrice
Del solito monile al novo giorno;
Nè tremerà l’afflitta genitrice,
Che la discordia del nuzial soggiorno
Sperar non le conceda una felice
Corona di nepoti a lei d’intorno.
Su, voi che i fati insiem col fil traete,
Correte, o fusi, a trarre il fil correte.”
63I fausti vaticinj erano questi,
Che le Parche esprimean dal divin petto,
Di presenza a Pelèo: giacchè i Celesti
Scender pria degli eroi soleano al tetto,
E gli occhi dei mortali ancora onesti
Bear talora del lor santo aspetto,
Quando la pia religion primiera
Dalla terra cacciata anco non era.
64E spesso il padre degli Dei, venuto
Quaggiù nell’annual festa a lui cara,
Nello splendido suo tempio seduto
Cento buoj cader vide appiè dell’ara;
Spesso là del Parnaso al giogo irsuto
Scorrazzando venia Libero, e a gara
Con alte grida e chiome all’aure erranti
Infuriavan l’uvide Baccanti