44Poichè la gioventù tessala paga
Fu d’ammirarla, ai numi il loco diede.
E come del mattino all’aura vaga,
Quando l’alba di poco il Sol precede,
Placido tremolar l’equorea plaga
E quasi all’euro abbrividir si vede:
Lente lente da pria muovonsi l’onde,
E con lieto garrir bacian le sponde;
45Ma se più cresce il vento e il mare investe,
S’incalzan più e più, sorgono i flutti,
E lungi alzando le spumose creste,
D’un purpureo color balenan tutti;
I Tessali così con orme leste
Si son già fuori della reggia addutti,
E movendo qua e là per via diversa,
Al suo borgo, al suo tetto, ognun si versa.
46Primo dal Pelio, quando ei fûr partiti,
Chiron, recando agresti doni, arriva:
Quanti mai di favonio all’aure miti,
Ai campi, agli alti monti, ai fiumi in riva
Crea, sporge, educa April steli fioriti,
Tanti ei commisti in vaghi mazzi univa;
Sì che di lieti odori imbalsamata
Sorrise tutta la magion beata.