23Ma le promesse e i giuramenti in preda,
Ahi, dell’aria e del vento, ecco, sen vanno.
Ad uom che giuri or più donna non creda
Nè speri un detto sol senza un inganno.
Finchè di noi fatto non hanno preda,
Di pregar, di giurar, tema non hanno;
Ma sazio appena il cupido desio,
Giuri e promesse pongono in oblio.
24Del turbibe di morte, in cui travolto
Ti travagliavi, io sola, io ti strappai;
E più tosto il fratel mi fosse tolto,
Che all’uopo a te mancar, perfido, amai.
Oh dolce guiderdon che n’ho raccolto!
Oh premio degno che donato m’hai!
Sarò sbranata dalle belve, e l’ossa
Mie nessun comporrà dentro alla fossa!
25Qual lionessa, in che burroni orrendi
Ti partorì? Qual mai Sirti abborrita,
O Scilla irta, o Cariddi atra, se rendi
Tale a me premio della dolce vita?
Se dell’antico genitor tremendi
Eranti i patti, se al tuo cor gradita
Cosa non era a te consorte farmi,
Potevi pure alla tua reggia trarmi.