5Or te, colonna di Tessaglia, io canto,
O Peleo, te cui dall’insigni tede
Crebbe decoro e a cui dei santi il santo
Dei numi il padre l’amor suo già diede.
E sua tu fosti che di bella hai vanto
Fra quante in mar figlie di Nereo han sede?
E la nipote sua trar dalle braccia
Si lasciò Teti e il mar che il mondo abbraccia?
6Giunge il tempo alle nozze, e la bramata
Alba non prima appar, che a stuolo, a schiera,
Doni recando, alla magion beata
Festeggiante si trae Tessalia intera.
E Sciro e Tempe e Ftia sola è lasciata,
Si spopola Cranon, Larissa altera:
Tutti la brama di Farsaglia invase,
Tutti a gremir van le farsalie case.
7Nessun dei campi al placido lavoro
O l’umil vigna a rastrellare attende;
Ammorbidisce ai bovi il collo; il toro
Col vomer curvo il suol duro non tende;
Nè gli alberi a potare e scemar loro
L’ombre soverchie alcun la falce prende;
Tacciono l’opre; rugginoso ed atro
Si fa nell’ozio il già lucente aratro.