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trad. da Mario Rapisardi 75


Rapido dietro all’agil condottiera
     Lo stuolo de le Galle alterna i passi,
     Finchè alla stanza della dea severa
     Gittano per la selva i corpi lassi:
     45Un tacito languore entro la fiera
     Alma d’ognuna insinuando vassi;
     E prima che da lor cibo si tocchi,
     In un lento sopor chiudono gli occhi.

Ma come il sole il bianco ètere schiara
     50Con gli occhi radiosi e l’aurea faccia,
     E dal mare aspro e dalla terra avara
     Coi sonípedi suoi l’ombre discaccia,
     Subitamente dalla pace cara
     Ed insieme dal sonno Ati si slaccia;
     55E il sonno, che da lei ratto si toglie,
     Nell’ansio sen di Pasitea s’accoglie.

Ati, che sgombra di furor la mente
     Per l’avuto riposo anco sentiva,
     Riandò le sue cose, e chiaramente
     60Dove fosse ben vide e di che priva:
     Con l’animo in tempesta immantinente
     Si ricondusse alla deserta riva,
     E il mar guardando lacrimosa, queste
     Volse alla patria sua parole meste: