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trad. da Mario Rapisardi | 73 |
Spettan due parti a quei da cui nascesti;
80Tu solo un terzo hai di sì bel tesoro;
E pugnar sola contro a due vorresti,
Che cesser con la dote i dritti loro?
La tua vita allo sposo indi appartiene.
“Deh t’appressa, Imeneo, t’appressa, Imene.” —
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Gli alti mari varcati in agil prora,
Cupido al frigio bosco Ati pervenne;
Penetrò della dea l’ardua dimora
Di selvosa precinta ombra perenne;
5Da cieca smania stimolato allora,
Fuor di sè stesso a tal furore ei venne,
Che di selce un coltel subito preso,
Della virilità si svelse il peso.
Spento di sesso il corpo e di recente
10Sangue vista qua e là tinta la terra,
Con nivea mano il timpano, repente,
Inizio tuo, madre Cibele, afferra:
Con le tenere dita or leste or lente
Sul cuojo taurin martellando erra,
15E tremebonda alla caterva tanta
Delle compagne in questa guisa canta: