— Espero, e quale ha il cielo astro più grato?
Tu con la fiamma tua saldi gli amori,
Saldi le nozze ch’avean pria fermento
Tra di loro gli amici e i genitori, 35E poi fan piene al tuo splendor giocondo:
Ora più dolce e più felice ha il mondo? —
— Eppure al tuo venir veglian le scolte.
L’ombre occultano i ladri; e tu mutando, 45Espero, il nome, in sul mattino a volte
Li cogli. Ma di te si vien lagnando
Ogni fanciulla, e traditor ti chiama:
Ch’essa finga aborrir ciò che più brama? —
— Qual fior modesto in chiuse ajuole nato, 50Ignoto al gregge, dall’aratro intatto,
Carezzato dall’aure, alimentato
Dalle brine e dal Sol vivido fatto,
È di fanciulle e di garzon’ desio,
Finchè riman sul cespite natìo;