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62 Le poesie di Catullo


Tergi quel pianto vano,
     Arunculea: periglio
     Non è che, l’oceàno
     Lasciando, il Sol vermiglio
     Scovra in un’altra plaga
     108Donna di te più vaga.

Tal di ricco signore
     Nel giardin variopinto
     Sorge su l’alba un fiore
     Di tenero giacinto,
     Che stai? La luce è ascosa:
     114Esci, novella sposa.

Esci. Zitti, ella appare;
     Ascolta i nostri accenti:
     Ve’ le faci agitare
     L’auree chiome fulgenti?
     Che stai? La luce è ascosa:
     120Esci, novella sposa.

Non a furtiva amante
     Lo sposo tuo s’allaccia:
     Nè, correndo incostante
     Di rei piaceri in traccia,
     Vorrà lasciar solette
     126Le tue mamme acerbette.