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trad. da Mario Rapisardi | 57 |
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La bolognese — Rufa Rufolo succia,
Quella mogliuccia — di Menenio che spesso
Pei sepolcreti — frugola, e che allo stesso
Rogo la cena — rapir vi fu veduta;
5Quella che, mentre — famelica si caccia
A trar dal foco — la funebre focaccia,
Dal semiraso — beccamorto è battuta.
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Te forse ai monti — di Libia una leèna,
Te forse Scilla — che dagl’inguini latra
Ha procreato — d’alma sì dura ed atra
Che non ti muove — la mia recente pena?
5E dell’amico — la supplichevol voce
Disprezzi? O petto — veramente feroce!
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Dell’eliconio colle
Abitator superno,
Tu che strappi la molle
Vergine al sen materno,
Figlio d’Urania, Imene,
6Imeneo, dolce Imene;