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56 | Le poesie di Catullo |
Ad una femmina in ogni modo
Affaticavasi piantare il chiodo;
Ma io ghermendolo, me ’l caccio sotto,
10E, grazie a Venere, gl’insegno il trotto.
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Qual meraviglia, che sian concordi
Mamurra e Cesare cinedi tristi,
Se l’uno a Formio, l’altro in città
Di macchie simili si fecer lordi,
5Macchie indelebili per ogni età?
In un medesimo lettuccio misti,
Gemelli d’indole, di malattia,
Della medesima saccenteria,
D’allegre femmine socj rivali,
10Entrambi adulteri del tutto uguali,
Nella libidine del pari ingordi,
Qual meraviglia, che sian concordi?
58
La Lesbia, o Celio, la Lesbia, sai,
Quella che unica, più di me stesso,
Più dei miei proprj parenti amai,
La nostra Lesbia, sì proprio quella,
5Pe’ chiassi e i vicoli di Roma adesso
Di Remo gl’incliti nepoti spella.