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50 | Le poesie di Catullo |
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O eloquentissimo di quanti fûro,
Di quanti vivono nipoti a Romolo,
Di quanti nascerne vedrà il futuro,
O Marco Tullio, le sue maggiori
5Grazie dee rendere Catullo a te,
A te che il massimo de’ difensori
Sei, come l’infimo poeta egli è.
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Molto, o Licinio, fuor di pensieri
Su le mie pagine scherzammo ieri,
Com’è da giovani dati a’ piaceri;
E canzonando, — centellinando,
5Versi filaronsi senza mai sosta,
In metri varj, botta e risposta.
Partii, Licinio, sì acceso il core
Della tua grazia, del tuo lepore,
Che il cibo, misero, non mi ha giovato,
10Nè m’ha un sol písolo gli occhi velato;
Ma smaníoso, — senza riposo
Rivoltandomi qua e là nel letto,