Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/42

42 Le poesie di Catullo

40

Qual bieco stimolo, di’, t’ha cacciato,
     Meschino Ravido, ch’altro non sei,
     A precipizio sui giambi miei?

Qual nume infausto male invocato
     5Il perverso animo così ti aízza,
     Che meco a scendere ti accingi in lizza?

Ah, vuoi tu correre di bocca in bocca?
     Vuoi farti celebre comunque? E sia:

Pena perpetua soffrir ti tocca,
     10Se amasti, o misero, la donna mia.


41

Chieder sesterzj diecimila osa
     A me una stupida sfondata tutta,

Codesta laida nasona uggiosa,
     Di quel di Formio frusto la putta?

5Su, agnati prossimi, poichè a voi spetta
     Di questa misera la cura, in fretta