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30 Le poesie di Catullo

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Nè ad austro, o Furio, nè a borea rio
     O ad euro o a zefiro è il villin mio;

Ma esposto a quindici mila e trecento......
     Oh che pestifero, che orribil vento!


27

Su, di decrepito falerno austero
     Ricolma i calici, giovin coppiero:

Tal legge l’arbitra Postumia ha messa
     Lei ch’è più uvida dell’uva istessa;

5E voi cercatevi altro cammino,
     Acque stucchevoli, peste del vino;

Ite a’ filosofi d’arcigno aspetto:
     Vin qui vuol essere tionèo schietto.


28


O di Calpurnio corte, a cui troppo
     Casse e valigie non son d’intoppo,