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28 | Le poesie di Catullo |
25E una pallottola fai di tal sorte,
Che fava o silice non è sì forte;
Che in mano a prenderla, che a farla trita,
La non t’insudicia punto le dita.
Non voler, Furio, tenere a vile
30Così bei comodi! Com’è tuo stile,
Al ciel non chiedere sesterzj cento:
Puoi dei tuoi comodi viver contento.
24
O dei Giovenzj che fûro al mondo,
Che sono o fíano, fior più giocondo,
Meglio saprebbemi, se a quel bel tipo,
Che di domestico manca e di stipo,
5Di Mida l’ampio tesor tu dessi
Pria che concedergli tuoi dolci amplessi.
“Che! non è amabile forse?” Sì, ma
Non un armadio, nè un servo egli ha.