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mo nel Borgo per la medesima via, e giunti novamente a San Rocco sopra il contiguo andito passeremo il Serio, e volgendo a sinistra, poi dopo pochi passi a destra, vedremo di faccia il bel Portico che è davanti alla Chiesa di
S. LAZZARO.
XLVI.
Gnorasi l’epoca di sua fondazione, nondimeno si sa essere antica, essendole stato annesso da rimotissimi tempi uno Spedale de’ Lebbrosi, che Casa de’ miseri era chiamato, il quale nel 1457. fu allo Spedal Maggiore incorporato. Fu quella Chiesa per alcuni anni tenuta dagli Umiliati; e nel 1564. concessa alle Convertite. Di presente è retta da’ Secolari, che l’hanno rimodernata ed arricchita di cinque Altari. Al primo, che è di fini marmi, il Divin Bambino sulle nubi, e sotto S. Teresa ferita da un Angioletto e svenuta, e S. Luigi Gonzaga, è fattura dell’Orelli sostituita, per disavventura, a un’altra assai migliore di Francesco Monti, Maestro Bolognese. Al secondo, ornato di stucchi messi a oro, il Bambino Gesù con S. Antonio in aria, e nel piano S. Mauro circondato da storpj ed infermi, è di mano del Carobio. I nudi sono di vero studiati; ma sono manchevoli di quell’artifizioso risalto e risentimento di muscoli, che è riservato ai pennelli magistrali e sublimi. Grandeggiò sì nel colorito, che ne’ dintorni all’Altar principale il Barbello di Crema nel 1646. avendoci rappresen-