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avea patito. In faccia a questa Tavola v’ha un Ecce Homo fra due manigoldi, egregiamente dipinto dal Zucchi. Nella seconda Sagrestìa, che è più vasta e grandiosa, sono da ammirare i bei Freschi del Quaglia; e nella terza un S. Gio. Batista genuflesso al deserto, espresso in un Quadro picciolo, e secondo la comune tradizione, dipinto dal Vecchio Palma.

Ritornando in Chiesa, il Battesimo di Cristo sopra il Pulpito, è di Francesco Zucchi. Le due Teste di Appostoli sotto l’Organo sono dipinte da Gio. Giachinetti Gonzales Spagnuolo, detto il Borgognone dalle Teste morto in Bergamo nel 1696. dove ha molto lavorato, e spezialmente di questa maniera di Quadri. La grandiosa e studiata Trasfigurazione del Signore nel Coro escì dall’elegante pennello del Talpino l’anno 1610. ma danneggiata dal tempo, è stata ultimamente lavata ripulita e ritoccata in più luoghi. L’erudito e maestoso martirio di S. Alessandro, Quadro principale del Coro medesimo, è un capo d’opera del prefato Talpino, prodotto l’anno 1623. in cui vi si scorge lo studio fatto dall’Autore in Roma su i Dipinti di Raffaello, e sopra le Statue e Bassirilievi antichi, senza punto notarvisi di quella durezza ne’ contorni, e di quel non so che di statuino, che di leggieri si appicca alle Pitture di coloro, che il Disegno appresero dal ricavare le sculture antiche. Il S. Alessandro presentantesi al Pontefice è stimabile Operazione del Zucchi; ma alquanto deturpata dalle giunte fattevi per aggrandirnela. La Nunciata nel Presbiterio divisa in due Quadretti, corrispondenti ai due Appostoli