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è di presente; se non che è stata da Soprastanti alla Fabbrica allungata la Nave contra l’idea dell’Architetto, e le regole della proporzione. Undici sono gli Altari, che l’adornano, forniti la maggior parte di Tavole di valore. Al primo, il Martirio di S. Maurizio, e de’ Soldati della sua Legione, è diligente copia di Giovanni Chizzoletti, cavata dal sottoposto Dipinto a fresco di Paolo Cavagna. Al secondo colorì il Zucchi con molto suo onore l’Annunciazione di M. V. col Dio Padre sopra, e un ben concepito corteggio d’Angeli. Il terzo del Corpus Domini isolato e grande, che ne’ dì solenni si cuopre con un altro tutto d’argento, è ornato di tre stimatissimi Quadri contornati da stucchi dorati, oltre quelli della Cupola che sono de’ migliori che abbia condotto il Cifrondi. La patetica Deposizione di Cristo dalla Croce che si ammira nel Coro, lavorata a tempera dal Lotto; e nei lati la Natività di Gesù Bambino, e l’ultima Cena cogli Appostoli, Opere ambedue di Francesco Bassano; il quale ha saputo far giuocare sì bene il lume della candela nell’una, e del Divino Infante nell’altra, senza punto incrudir le figure, che non si può cessar di mirarle.

Il quinto Altare dedicato a S. Anna è adorno di una nobilissima Tavola del Cavagna, dipinta, come sembrami aver letto, nel 1610. con entrovi la

    da più Quadri di sua invenzione chiaramente si scorge: parte de’ quali si conservano appresso i Nipoti, e parte appresso degli Amici cui furono dall’Autore regalati. Anche il Sig. Filippo di lui Nipote si dilettò di maneggiare i pennelli, ma non giunse a pareggiare il Zio. Dall’altra parte riuscì mirabilmente nella costruzione di meccanici, e astronomici stromenti per proprio e altrui uso.