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che meritano una particolare attenzione, sono la Tavola del Patriarca S. Giovanni Gualberto, che all’inimico perdona, di mano del famoso Cavalier Passignani Fiorentino, posta in Chiesa all’Altare che è dirimpetto a quello del Rosario; e il Cenacolo di Nostro Signore, Quadro grande situato nel Refettorio de’ Monaci, e lavorato da quel Valentuomo ch’egli era, Alessandro Allori Fiorentino, similmente chiamato il Vecchio Bronzino. E quì lasciando da parte più altre Chiese di questa vasta e dispersa Parrocchia, sì per esser distanti, sì perchè si crede che non v’abbiano in esse cose tali da poter compensare la fatica del viaggio; entreremo novamente in Città, e recandoci al Mercato delle Scarpe, indi scendendo a mano destra, e usciti della stimatissima Porta della Città, detta di S. Giacomo, fabbricata nel 1592. di sterminati pezzi di marmo bianco, ci fermeremo su i Ponti a contemplare la marziale insieme ed elegante maniera con che fu architettata: e quinci ripigliando la scesa entreremo nell’ampio e popoloso

BORGO DI S. LEONARDO.


XXXIII.


D

Ove la prima Chiesa che trovasi a destra, passati i Rastrelli di guardia, è la detta