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Giovannino. Segue la Trasfigurazione di nostro Signore dipinta in muro a fresco, nell’ultimo Altare da questo lato, con singolar eccellenza. Se ne ignora l’Artefice; e sembrerebbe del Lotto, al di cui fare s’avvicina di molto, se fosse più calda e robusta la tinta. La Tavola in diversi partimenti con il Salvatore in mezzo ad alcuni Santi, e Sante, che si vede nel picciol Ricetto che mette nella Sagrestìa, si crede del Vivarini da Murano, Pittore antico. Dentro la Sagrestìa merita di essere osservata una delle più belle e corrette Fatture ch’abbia condotte il Ceresa nel Quadro, appeso al muro dalla sinistra, colla B. V. il Bambino, e S. Giuseppe. Rientrando in Chiesa il Quadrone del Coro con S. Agostino, S. Monica, e alcuni Angioletti, è industriosa Operazione di Francesco Cappella, Autore ancora dell’Annunciata dipinta nella Cappella di S. Orsola. I due gran Quadri laterali, in uno de’ quali è rappresentato il Martirio di S. Orsola, nell’altro essa Santa appiè del Trono su cui siede il Tiranno, e innanzi a lui un Ufiziale che riceve gli ordini, e più altre figure; si credono di mano di Alessandro Zanchi Cremonese, più manieroso, che esatto e corretto Pittore.
Scesi dal Presbiterio troveremo al primo Altare, che è a mano diritta, una Tavola con la SS. Trinità effigiata dal gentile e dilicato pennello di Paolo Olmo; e le pareti della Cappella dipinte a fresco da Troilo Lupi nel 1582. con gran diligenza e perfezione in genere di ornati, e di Architettura. Al contiguo Altare v’ha lo Sposalizio di S. Caterina Vergine e Martire, figurato con lode dal pen-