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novata e ridotta alla notabile ampiezza d’oggi, con sedici Altari. Al primo de’ quali è considerabile il Quadro della SS. Annunciata, con sopra l’Eterno Padre in gloria d’Angeli, e alla sinistra S. Antonio Abate. Non è noto l’Autore; ma è bastantemente noto il di lui sapere per l’esattezza osservata ne’ contorni, per la vaghezza del colorito, e per la nobile maestà de’ vestimenti sì di Maria Vergine, che dell’Angelo Annunciatore. Fra il Pilastro di questa, e della seguente Cappella, evvi un Quadretto di una Madonnina col Divin Bambino di molta divozione, donato alla Chiesa dal Cerusico Dante nel 1666. Viene al secondo Altare una Tavola del nostro Zucchi, rappresentante la Vergine in una graziosa piegatura di testa, e il Bambin Gesù seduto sulle di lei ginocchia in maniera leggiadra, con sotto alla dritta S. Pietro, e S. Paolo alla sinistra. Nella contigua sfondata Cappella la S. Orsola ritta in piedi su d’un piedestallo di singolar artifizio, circondata da moltissime Verginelle compagne, è Opera celebrata del Previtali per le belle teste, per gli abiti ben condotti, e per l’eleganza delle tinte, ma le Verginette sono per avventura troppo ammucchiate; e forse un pò duretta la Conducitrice.
Nella sesta Cappella similmente sfondata v’ha un buon Quadro all’Altare di Giacomo Barbello, esprimente S. Niccola da Tolentino, in mezzo a trè Quadretti per banda de’ miracolosi Fatti di esso Santo del pennello medesimo. In quella appresso, Francesco Talpino, figliuolo d’Enea, colorì degnamente la Sacra Famiglia con un vago e ridente S.