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alla Porta principale, è di mano di Cristoforo Bascheni d’Averara Maestro del Cavagna, come è stato detto. Ritornando al Mercato delle Scarpe, e voltando a mano manca scenderemo alla Porta Pinta, anticamente detta di S. Andrea, e seguitando il viaggio, e veduto il Nettuno Colossale scolpito in pietra che è nel Cortile del Palazzo Moroni, dirimpetto alla Porta; costeggiando a destra il Palazzo de’ Conti di Caleppio, troveremo dopo picciola scesa la Chiesa a sinistra di
S. ANDREA.
XXV.
Ntichissima, rifabbricata da Carlo Magno, resa Parrocchiale e rinnovata nel 1592. e dopo il Contagio del 1630. abbellita, con tre Altari, ammirandosi al principale la celebratissima Tavola del Moretto Bresciano, lavorata più sul gusto di Tiziano, che di Raffaello; in cui si vede maestrevolmente figurata la Vergine col Signorino in braccio, e sotto a destra il S. Appostolo Titolare, con S. Eusebia, e a sinistra i SS. Domno, e Domneone Cittadini di Bergamo. All’Altare dalla parte del Vangelo v’ha una Deposizione di Cristo di mano di Andrea Previtali; dove il morto Redentore dà alquanto nel secco e tagliente. Per lo contrario quel Santo Vecchio che si strigne al petto una Croce, e che sta ritto in piedi sopra la Maddalena che bacia i piedi al Signore, e il passionato volto di S. Giovanni accanto a quello del Redentore, sono assai