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movente per implorare il sollievo dell’afflitta Città. Da dove tornando indietro per la medesima strada, giunti alla Porta meridionale di S. Maria Maggiore, ci fermeremo a osservare il dirincontro antico e buon fresco nella Facciata di una Casa, esprimente i Reggenti del Consorzio de’ Carcerati, sedenti in attual Consiglio, e sopra loro in un finto Quadretto la B. V. col Puttino; e ne’ canti d’essa Facciata i SS. Alessandro, e Vincenzo sopra, e sotto due Virtù morali. Veduto quello fresco, diasi un’occhiata al dirincontro, effigiato nella mezza luna della Porticella laterale di S. Maria Maggiore; in cui si vede rappresentata la B. V. col Puttino, S. Giuseppe, S. Giovannino, ed altri Santi: il qual Fresco, comecchè assai danneggiato dal tempo, mostra tuttavia il buon sapor pittoresco di chi l’ha condotto, sia egli il Cariani, sia alcuno spiritoso e valente suo allievo. Indi seguitando il cammino troveremo dalla medesima parte la Chiesa detta della

CARITÀ


XIX.


E

Dificata con tre Altari, ma non ridotta per ancora alla total perfezione, da una Compagnia sondata sotto il Titolo della Carità, e composta di 24. Soggetti della più fiorita Nobiltà, e di sei del rango de’ Cittadini: l’Istituto de’ quali è di assistere ai Giustiziati. La prima Riduzione al numero di dodici Nobili fu fatta nel 1639 in S. Luccia, Chiesiuola sotto il Duomo; la seconda in S. Salvatore