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SANTA GRATA.
XVII.
Enuta da Monache dell’Ordine di S. Benedetto, Edifizio antico, che riedificato alla moderna nel 1591. e consagrato dal Vescovo Milani nel 1600. poscia ornato di egregie Pitture a fresco nella volta, e di Statue a stucco dal rinomato Gio. Angelo Sala nel 1676. e ultimamente arricchitene di molto oro le pareti, fa nel vero una bella e luminosa comparsa: ma i Profeti sedenti sul Cornicione, e le altre pregiate Figure del Sala, non così piacciono d’oro ricoperte, come bianche nella loro primiera semplicità. Sette sono gli Altari. Nel primo a man destra il S. Alessandro steso morto in mezzo a più Figure è robusto e pastoso lavoro di Fabio Ronzelli Bergamasco dell’anno 1629. I laterali sono delle più studiate e corrette produzioni di Carlo Ceresa, Nativo di S. Giovambianco, Distretto di Bergamo. Ammirasi al secondo, dedicato a S. Orsola, sopra il Santuario delle Reliquie, un Quadretto d’ignoto pennello, ma assai giudizioso e vivace, rappresentante la Santa Titolare colla comitiva delle Vergini innanzi a un Pontefice. Il terzo Altare, sopra cui riposa il Sacro Corpo della Principessa S. Grata, quivi dalla vecchia Chiesa traslatato l’anno 1627. è recinto da alcuni piccioli Freschi di buon gusto, e massime i due più abbasso che sono i più grandicelli; e credonsi di Francesco Cavagna, ma fatti cogli schizzi di Paolo di lui Padre.