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cesco Giugno Bresciano l’anno 1636.
Nella contigua Cappella sfondata di Maria Vergine del Carmine è osservabile il ricco e magnifico Altare isolato di fini marmi, con quattro alte e massicce Colonne di marmo d’Ardesio; oggi assai rare. Lateralmente all’ingresso evvi un Quadro colla B. V. e il Bambino in gloria, che porge l’Abitino della Pazienza a un Santo dell’Ordine, e nel piano a destra una Santa Monaca, e a sinistra un Papa vestito pontificalmente, Opera commendabile di Chiara Talpina; se non che il Pontefice è parto del pennello del di lei Padre, o certamente almeno è stato fatto col di lui disegno e ritocco. La copiosa, e ben espressa Natività di M. V. dalla parte opposta, è di Pietro Ronzelli Bergamasco. La Tavola che è in testa al Coro, dove è effigiata la B. V. e il Bambino circondato da Angeli, con S. Giovannino allato, e sotto altri Santi, è Pittura di pregio, ma non se ne sa l’Autore. L’Adorazione de’ Magi che le è di fianco è una delle migliori produzioni del Polazzi: e la dirincontro presentazione di Gesù Bambino al Tempio è fatica di Marco Olmo Nobile Bergamasco, morto nel secol corrente: ma non è delle sue più studiate, scorgendovisi alcune Figure piuttosto pesanti, che no. Ommessa la Cappella seguente, dove non v’ha cosa che meriti particolare attenzione, osserveremo una Tavola formata di tre pezzi all’Altare dell’ultima. Il Vescovo a diritta è di Chiara Salmezza; il S. Angelo Martire dell’Ordine col coltello in petto, e sopra un pastoso Angioletto che scende a coronarlo, fu fatto da Paolo Cavagna; l’altra metà superiore col-