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è palese finora l’Architetto di questa Cappella, ma il Mausoleo che l’adorna e che la rende ragguardevole, è stupendo e incomparabil parto dello scarpello di Gio. Antonio Amadei Pavese: di cui pure è l’Arca marmorea nella Chiesa della Basella, coll’Effigie di Medea figliuola nubile di Bartolommeo Colleoni, ordinata dal di lei Padre all’Artefice.
È dedicata questa Chiesiuola a S. Gio. Batista: ha un solo Altare, ed una ben intesa Cupola. L’Altare fu ridotto alla moderna con buon disegno, e arricchito di scelti marmi per Decreto de’ Presidenti al Pio Luogo della Pietà l’anno 1676. non essendosi conservato dell’antico, che le Statue de’ SS. Gio. Batista, Bartolommeo, e Marco Evangelista scolpite in marmo di Massa, come i più credono, dal Sansovino.
Nel secol corrente sono state tolte via le Armadure d’acciajo irrugginite dal tempo, e levati insieme i doviziosi Stendardi intorno al Mausoleo, che per vecchiezza logori ed anneriti cadeano a pezzi: e i Dipinti delle pareti per l’età guasti, sono stati distrutti, e sostituite loro Pitture moderne de’ più eccellenti pennelli, ricinte da stucchi dorati, che rendono l’Edifizio luminoso e brillante.
Cosa fossero i prefati antichi Dipinti, non si sa chiaramente. Il Ridolfi, che scrive per riferto d’altrui, accenna un Fatto d’Armi, condotto dal celebre Gio. Batista Castelli, detto il Bergamasco. Il Muzio nobile nostro Concittadino nota a’ suoi tempi vedervisi in alto l’Effigie de’ nostri Santi; e ne’ quattro lati rappresentata in quattro bellissimi comparti l’Istoria de’ quattro Generalati, ch’ebbe il Colleoni,