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fece effigiare per sua divozione, e a proprie spese negli anni 1342. Da quella porzione però, che rimane scoperta di questa Mistica Pianta appiè del mentovato Quadro del Liberi, si scorge che la Pittura in que’ tempi cominciava a scuotersi e a risvegliarsi anche appresso di noi, con dar commiato alle insoffribili durezze dei Greci Dipinti.
L’Adorazione de’ Magi, che serve di frontale all’Organo di questa nave, è altrettanto maestosa, che disinvolta ed erudita fatica del nostro Talpino, che a detta del Calvi nella maniera del disegnare, e del colorire ebbe pochi pari, e fu nella sua Professione sublime. Anche il Padre Massimino da Verona Cappuccino spiegò il suo talento nella Strage degl’Innocenti, figurata nel Quadro che è di fianco a quello del Diluvio. Egregiamente dipinto è anche il S. Giuseppe visitato in sogno dall’Angelo, che è dirincontro al sopraddetto del Cappuccino; ed è di mano del Cavaliere Malinconici.
S’erge l’eccelsa Cuppola in mezzo della Croce, di forma ottangolare, assai bene ideata, e abbellita di stucchi dorati, e di Pitture a fresco di Paolo Cavagna; ammirandosi nel Tamburo di essa Cupola dieci Profeti, ciascun de’ quali ritto in piedi e saggiamente atteggiato posa sulla base di una finta Finestra, e nella volta la Vergine Madre incoronata dal Divin Figliuolo col Dio Padre sopra in maestà di gloria, e intorno parecchi Angeli assai ben mossi, divisi in quattordici ripartimenti; due de’ quali sono tenuti di pennello diverso, da alcuni voluto del Zucchi, da altri del Talpino.
Oltre la Crociera maggiore della Chiesa sonovi