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cesco Camuzzi; a molti de’ quali diede compimento e perfezione il Sala suddetto.
Nella volta della navata seguente più Pittori di grido si esercitarono coi loro industriosi pennelli. L’Uccisione di Abele dicesi di Giuseppe Panfilo, comechè il Calvi la voglia di Carlo Francesco di lui fratello maggiore. I Leviti si giudicano di Cristoforo Stora, o Storer Svizzero. Il Sacrifizio d’Isacco di Pietro Donato Veneziano, Autore di altri quattro secondo l’opinione del Calvi. L’Uccisione di Sisara ascrivesi a Pietro Peruggini Cremonese: Mosè che si scalza le scarpe, a un degno Pittor Comasco. Il Bartoli nella sua Raccolta stampata in Vicenza, num. 36. ne accenna due di Giorgio Marinello Perugino, due di Gio. Paolo Recchi, ed uno di Giovanni Dart Fiammingo.
Il gran Quadro, in testa alla nave, del Diluvio Universale è Opera preziosa del Cavalier Liberi. Sembrerebbe per avventura a chi piace la farragine alquanto scarso di figure, ma quelle che vi sono, non posson essere nè più studiate, nè più espressive. Vi sono nudi di un risalto assai giudizioso: havvi ancora una Donna su di un Cavallo nuotante con un Fanciullino di dietro, che le si attiene strettamente alla vita, gruppo nel vero che non si può lodare abbastanza. Corre fama, che se l’acqua e il nuvolato sieno fattura di Monsieur Montagne, Pittore valentissimo nelle burrasche. Questo Quadro posto nel sito dove or si trova l’anno 1668. venne a cuoprire in gran parte una rara e antica Pittura a fresco, rappresentante l’Albero della Vita di S. Bonaventura, che il Nob. Sig. Guido de’ Suardi