tore. Il Quadro di rincontro esprimente la Deposizione della Croce è fatica di Matteo Brida similmente Veronese, e il Transito di S. Giuseppe che è posto di sotto, è operazione del Polazzi, Autore similmente della Tavola che si vede all’Altare della Cappella che segue. Nella contigua si distinse Donato Creti nel ben disegnato e meglio colorito Battesimo del Redentore, che si ammira all’Altare. Di Gio. Battista Moroni d’Albino di Bergamo è la pregiata Tavola dell’ultimo Altare, rappresentante la B. V. col Bambino in alto, e nel piano genuflessi i S.S. Girolamo, e Caterina Vergine e Martire. Dicesi essere stato il Moroni Discepolo del Moretto Bresciano: e per verità l’accennata Tavola, e massimamente i sopraddetti due Santi dipintivi, molto si avvicinano alla maniera che tenne il Pittore Bresciano nel famoso Quadro della Chiesa di S. Andrea, di cui diremo a suo luogo. Fu il nostro Pittore assai insigne ne’ Ritratti, e però molto da Tiziano apprezzato. Morì in età virile l’anno 1578. avendo arricchita la Patria d’incomparabili1 Ritratti, e di Tavole eccellenti.
- ↑ Tre fra gli altri si reputano i migliori, che sono: il Vecchio seduto sopra una scranna, che orna la Gallerìa di Casa Bettami: la Testa famosa di un vecchio, già di Casa Righetti, ed ora giojello della Gallerìa dal Sig. Co. Giacomo Carrara: e in Casa Suardi a S. Agata il Ritratto di un fanciullo di tre anni, per nome Pietro Suardi, e figliuolo del Co. e Cav. Lodovico, dipinto ritto in piedi con un Cagnuolino nel piano: pittura per ogni verso mirabile, ma segnatamente per le mani (più malagevoli da esequire di qualsisia altra parte) l’una delle quali è appoggiata alla cintola, l’altra staccata e libera, che per la dolcezza dell’atteggiamento è, si può dire, insuperabile.