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ni. Il morto Redentore retto dalla dolentissima Vergine Madre con altre figure, che si vede all’Altare della Cappella che forma Crociata, è ben inteso e finito lavoro dei Cignaroli; e il Cristo portante la Croce, che gli sta di fianco, è fattura del Cappella, Allievo del Piazzetta.

La contigua Sagrestìa ci presenta appesi al muro due pastosi e ben coloriti Quadri del Ceresa; in uno de’ quali v’ha il S. Antonio di Padova col Bambinello Gesù, e nell’altro un Santo Monaco, con appiè un bel Puttino tenente un Giglio. Passando da questa nella interiore merita di essere osservato il Quadro di Autore incerto, posto sopra la Porta, in cui è figurata la Vergine col Puttino, e abbasso San Filippo Neri, e Sant’Alessandro. Degno ancora di considerazione è il dirimpetto, esprimente la Madonna col Figliuolino, e sotto i SS. Girolamo, Lucia, Appollonia, Grata, e Caterina V. e M. il di cui Autore è un Figliuolo del Talpino, che vi è sottoscritto coll’anno, in cui il dipinse: Franciscus Talpinus, Salmet. Æneæ Filius 1628. il quale altresì fece i due laterali del S. Giuseppe a destra, e del San Lupo a sinistra. Il Quadro colla B. V. e il Bambino, e San Carlo nel piano, appeso dirincontro al nominato laterale di San Lupo, è operazione di Francesco Cavagna Figliuolo di Paolo, ma danneggiata dal tempo, e dalla vernice.

Rientrando in Chiesa vedremo nel Coro l’armonica e robusta Tavola di Antonio Cifrondi, spiritoso Scolaro del Franceschini di Bologna, ove sotto di una fulgidissima gloria di Angeli vedesi posto e