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venera il Santo lor Fondatore, lodevolmente effigiato dal Cignaroli; i secondi, perchè avendo la loro Chiesa ammodernata, il bellissimo Crocifisso dipinto dal medesimo Cavagna, che era disadatto al nuovo Altare, ve lo hanno accomodato, con averlo con giunte ingrandito, e reso quadrato nella sommità, oltre l’avervi aggiunto nella parte superiore del nuovo campo due Cherubini per banda; i quali se non sono fatti dal Cattapane, che sì ben seppe trasformarsi nella maniera del Gambara, sono però tollerabilmente dipinti, ed accordati col restante dell’Opera.

Ma non basta il non privar le Chiese e altri Luoghi Pubblici delle insigni Pitture, sa di mestieri ancora il saperle amorosamente conservare. Imperciocchè alla fin fine che gioverebbe aver un Quadro di mano del primo Archimandrita della Pittura, ma dal tempo, o per incuria, o per altre circostanze malmenato per modo che nulla contenesse da potersi ammirare, e soltanto risultasse dai Rogiti, o dalla Tradizione il glorioso nome di chi l’ha dipinto? Deesi dunque in primo luogo aver mente che nel parare che si fa delle Chiese, e degli Altari, non ricevano i Quadri sfregio ed oltraggio dalle scale, o da altri strumenti necessarj a tal’opera. Che non si smussino le Tavole quadrangolari, nè le semirotonde si spezzino con angoli, o altri scherzi bizzarri, che tolgono al Quadro la maestà della forma, e impoveriscono il campo. Che non si permetta che oltre la cornice s’avanzino Cherubini, festoni, o altri fregj dorati a ingombrare il Dipinto; dovendosi questo considerare come le gioje, le quali tanto sola-