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chiato sulle nubi, e San Giuseppe a sinistra appoggiato co’ gomiti alle nubi medesime. V’ha per entro il Collegio un Quadro di Francesco Talpino, figliuolo di Enea, appeso allato alla porta della stanza per cui si va al Coro, ove è dipinta una ben vestita Vergine, che con sì bel garbo, e con mani sì gustevolmente atteggiate si tiene abbracciato il suo Divin Figliuolino, che merita non poca lode: e se l’idea del viso fosse un po’ più elegante e geniale, e un po’ più lisciata e gentile la tinta, si direbbe fattura del pennello di Enea. Da quì andando avanti dopo breve cammino, incontrasi dall’opposta parte una Piazzuola ornata di un bel Fresco in alto, e a destra, di Gio. Paolo Cavagna, esprimente la Madonna Santissima di una assai grata e soave fisonomìa col Divin Bambino, e sotto un Santo a destra che sembrerebbe San Rocco, e Sant’Antonio Abate a sinistra. Ma per esser volta a Tramontana ha patito quest’Opera; e spezialmente le due Figure abbasso, per essere men difese di quelle in alto, sono in più luoghi scolorate e corrose sì dalle pioggie, che dall’umido settentrionale. In fronte all’antidetta Piazzuola è situata l’antica Chiesa della Commenda di Malta, dedicata a
SAN GIO. BATISTA.
LXI.
A cui prende la denominazione l’annessa Contrada, che va a sboccare alle mura vecchie della Città. L’Altare di questa Chiesa è fregiato di