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troverai esattezza ne’ dintorni, nè studio grande nei vediti, nè finimento e dilicatezza nelle carnagioni, vi scorgerai certamente una mano maestra che retta da una seconda e fervida fantasìa, e toccando di macchia, esprime ciò che vuole speditamente ed al vivo, con perfetto intendimento del lume e dell’ombra, e con aggiustata distribuzione e degradazione degli oggetti. Il Quadro che orna nel Presbiterio il magnifico Deposito marmoreo di Luigi de’ Conti Tassi Vescovo, colla di lui Effigie in cima, scolpita in marmo carrarese, è d’incerto Autore antico, ma è pittura di merito. Bella è la Vergine Maria, mirabilmente atteggiato è il Puttino, e massime la gamba sinistra, posta in un bellissimo scorcio: stimabile ancora è il S. Agostino a sinistra, e parimenti il Cardinale genuflesso, e presentato al Gesù Bambino da S. Antonio di Padova. Nel Deposito, che è dirimpetto, riposa Agostino Tassi Padre del Vescovo Luigi, morto in Roma sotto il Pontificato di Giulio II. Anche nella Cappella de’ SS. Pietro e Paolo, che è la prima fuori del Presbiterio a man diritta, v’ha un’Arca di marmo con entro le ceneri di Domenico Tassi Conte e Cavaliere, e Fratello del Vescovo Luigi.
La Tavola che quivi si vede all’Altare, rappresentante la B. V. con Gesù Bambino, e sotto i prefati Santi Pietro e Paolo, e un Angelo, è fattura grandiosa e corretta di Scipione da Lodi: ma vi si richiederebbe più forza, e un po’ più di gusto. Il laterale appeso dalla banda del Vangelo colla B. V. e il Bambino è vago insieme e forte lavoro del soprannominato Cifrondi. Lo Sposalizio di Maria Ver-