Pagina:Le pitture notabili di Bergamo.djvu/122

118

dell’Autore: e non so se alcun altro de cinquecentisti di prima sfera avesse potuto accostarsi più vicino alla Natura in un simil gruppo, e con più grazia e leggiadrìa del Lotto. De’ due laterali, sì il buon Daniello nel serraglio degli affamati Lioni, che il San Francesco stimatizzato, sono applauditissime operazioni del Cavagna; il quale seppe accoppiare alla forza del colorito la soavità e gentilezza dell’espressione. Un’altra Tavola del Previtali abbiamo all’Altare della Cappella che ne succede, dipinta l’anno 1525. ma meno vaga e finita di quella ch’e’ fece nel 1515. e che abbiam veduta all’Altare di San Gio. Batista. Questa è divisa in dieci caselle: nelle cinque di sotto v’ha la Vergine col Bambino sullo stile di Giovan Bellino, ed è la miglior figura; porta in mezzo a quattro Sante Vergini: nelle altre cinque evvi il Redentore con di qua, e di là due Appostoli; de’ quali l’ultimo che è alla destra d’esso Redentore, per avere più di ogni altra figura provate le ingiurie del tempo, è stato interamente di color ricoperto, ma da un Pittore dappoco. I due laterali sono di Giuseppe Marchesi Bolognese, detto Sansone.

La Tavola principale del Coro è altresì divisa in più ripartimenti dorati, con entrovi la B. V. col Bambino, e più altri Santi, effigiati con giustezza de’ contorni, e perfezione di finimento: se ne crede Autore il Perugino. I quattro laterali Quadroni sono del focoso e sbrigativo Cifrondi. I due dalla banda del Vangelo esprimono l’Annunziazione e il Battesimo del Redentore; i dirincontro la Storia di Simon Giuda, e quella del Centurione: dove se non