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pe assicurato dall’Angelo della purità della Vergine, con diversi Puttini per aria e per terra, e fra quelli uno che ha un giglio in mano, è giudiziosa fatica di Giacomo Cotta. Il laterale dalla banda del Vangelo, ove la Vergine col Bambino porge la corona a S. Domenico, ec. è Quadro d’ottimo impasto, benchè sembri zoppicar nel disegno, e massime in quello dei due Puttini che sono nel piano. Se ne crede Autore un Napolitano dello scorso secolo. Ne’ Freschi del Coro, e del Presbiterio si segnalarono il Bortoloni Veneziano e il Palazzi Milanese; quelli nelle figure, e questi nella quadratura. Il Diziani da Belluno si è fatto conoscere valente Pittore coi due Freschi ne’ Lunettoni del Presbiterio, e con quegli che ornano la volta della nave della Chiesa; se non che avendo in questi ultimi sterminatamente caricati i colori, ha piuttosto depressa che rialzata la nave, contro a quanto saggiamente era stato fatto prima dal Bortoloni e dal Palazzi nella volta del Presbiterio e del Coro, mercè delle soavi e giudiziose lor tinte. Il Ferrari parimenti ha dato nuove prove del suo sapere ne’ due laterali all’Altare di San Domenico, avendo in un di loro rappresentato a fresco il morto Nipote del Cardinale, tornato in vita per opera di esso Santo; nell’altro la fiamma che divampa e incenerisce i libri degli Eretici, e serba intatti que’ de’ Cattolici.
Entrati nel Chiostro per la porta di fianco trovasi in fronte alla Loggia, che è a sinistra, la Lapida sepolcrale di Alberico Suardi, Personaggio autorevole e segnalato, sepolto in Santo Stefano nel 1309. Evvi in essa da una parte scolpita l’equestre