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ed ampliata con tre Altari nel 1467. essendo Vescovo della Patria Lodovico Donato. La Facciata era tutta dipinta a fresco dal Cavagna; ora per la metà è ricoperta di bianco, nè si è conservato che il bellissimo Crocifisso, con due Angioletti dalle bande, e nella finta nicchia sinistra la maggior parte dell’effigie di S. Elena. Il S. Giorgio a cavallo nel fianco esteriore e meridionale dalla Chiesa, che colla lancia investe l’orribil Drago a vista dell’impaurita Regina, è del medesimo esimio Pittore. Di cui parimenti è al primo Altare la SS. Annunziata degna di tutta l’ammirazione: siccome ancora i SS. Gio. Batista, e Stefano laterali all’Altare della parte opposta, fregiato di una squisitissima Tavola del Moroni, con entrovi il Crocifisso, ed a piede la Vergine addolorata, ed i SS. Gio. Evangelista, e Difendente. I tre Angioletti che ornano la volta di quella Cappella, e gli altri sparsi per la volta della Chiesa entro le due prime arcate, e il S. Pietro abbracciante la Croce entro le seconde, sono operazioni del medesimo Cavagna.
Il Quadro della Vergine col Divin Infante, e altri Santi nella testata dell’Oratorio, è fatica pregievole del Polazzi: il dirincontro, ove il Salvatore ammaestra le Genti, è del Carobio. La maestosa Fede che è nella volta è fattura a olio del Sig. Pietro Cerighelli, degno Allievo del Rotari Veronese. I due Quadri alle pareti di fianco sono grandiose e gustosissime produzioni dell’istesso Cavagna che vi
rita la Vergine sedente sulle nubi col Bambino in seno, e sotto a destra maestosamente dipinto il Vescovo San Gottardo, e a sinistra San Filippo Benizzi, cui porge lo scapolare la Madonna Santissima.