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[3475-3476] 8 maggio 1637. 73
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VINCENZO RENIERI a [GALILEO in Arcetri]. Genova, 8 maggio 1637. Bibl. Est. in Modena. Raccolta Camporì. Autografi, B.» LXXXVI, n.o 117. — Autografa. Molto IlL^^ ed Ecc.°^° mio Sig.^ Oss.^^ Vidi ultimamente il Sig.^ Daniel Spinola, clie veramente ha sentito disgusto che V. S. con tanto suo scommodo venga del continuo impedita di non poter consolar più spesso i suoi amici con lettere ; ma m' ha imposto eh' io sogiunga a V. S. che basta a lui la certezza del di lei affetto, senza che s'affatichi ad altra risposta, havendo havute tutte due le lettere da lei scritte. Lo stesso le sogiungo io, al quale *con due versi soli ch'ella scriva, e anco con suo commodo, per haver nuova di lei, basta per sodisfarmi ; che, se piace a Dio, havrò occasione di vederla più spesso e godere della sua presenza. Non le raccordo il negotio della 10 lettura ^^ perchè so l'amor che mi porta ; onde faccio fine, e le bacio le mani. Di Genova, a dì 8 di Maggio 1637. Di V. S. molto 111."^ et Ecc."^^ Dev."'" Ser.^^ D. Vincenzo Renieri. M' è giunto da Roma un discorso fatto dal Sig. Giacomo Acarigi contro l'opinione Copernicana ^^ il quale se ella non ha veduto, m'avvisi, che lo man- derò. Ma siamo al sicut erat, . ELIA DIODATI a COSTANTINO HUYGENS [airAjaJ. [Parigi], 8 maggio 1637. Dal Tomo III, pag. 439-440, dell'edizione citata nell'informazione premessa al n.o 1201. La presente è la traduzione, inviata dal Diodati a Galileo (cfr. n.o 3499, lin. 45-46), dell'originale.
Maggio 1637.
Con grandissima soddisfazione ho veduto la (sic) gratissima di V. S. Illustriss. de' 13 del passato (^ responsiva alla mia, la sua prontezza (quale l'aveva sperata dalla sua sapienza e virtìi) a voler protegger del suo favore il negozio del Signor Galilei, facendone la de- (^) Cfr. n.o 3439. 13 Kal. Decembris 1636, qua die aggressus est Ro- <2) Terrae quies aoUsque motus, demonstraius pri- mae in almo Sapientiae Gymnasìo publice explicare mum theologicis, tum plurimis philo8ophicÌ8 rationibus. libros Aristotelis De caelo. Romae, 1637. Bìsputatio Iacobi Accarisii ecc., habita ab eodem (^) Cfr. n.o 3462. XVII. 10