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[3437-3438] | 24 febbraio 1637. | 35 |
s’ella lo giudicherà a proposito, farò io instanza a S. Em.za di scriverne a favor mio a S. Alt.za: et con questa occasione rinovandosi le instanze per il negocio di V. S., forzi che si potrebbe spuntare, conforme alli voti della republica letteraria. n’aspetterò il parere di V. S. per la via solita di Lione, et pure al ritorno del latore della presente; et in ogni modo ella schuserà il zelo, forzi indiscreto, di un suo servitore.
Habbiamo fatto dissegnare il corpo lunare di grandezza competente, visto con gli occhiali già inviati da V. S. molto Ill.re al S.r Gassendo nostro; et l’intaglia in rame qui in casa nostra il S.r Melano che è stato in Roma più di x anni, mio amico singolare, che vi ha speso sei mesi di tempo et osservato le macchie con grand’essattezza, con speranza che deverà riuscire l’opera a gran gusto delli curiosi et onore di V. S., che ci ha impartito lo stromento da vederla nella forma che s’è intagliata, tutta piena; sopra la quale s’anderanno intagliando poi altre phasi, con osservation dell’ombre di tutti li monti o promontorii, più essattamente che non si fosse ancora pratticato: et se ne manderanno subito le pruove a V. S. molto Ill.re, et all’Em.mo S. C. Barberino ancora, se non con il prossimo ordinario, almeno con il sequente; il che darà nuova materia di parlare di V. S., che è stata la prima a scuoprir questo miracolo della natura.
La preggo di volermi far sapere s’ella habbia havuto alcuna noticia di un Silvio Pontevico, già curiosissimo di libri rari manoscritti et specialmente degli authori toscani antiqui, il quale haveva l’historia di Pisa d’Agnellus, della quale io vorrei pur intendere se sia più in essere o no, et se V. S. ha mai visto alcun frammento d’historie di cotesta città di Pisa ex professo. Ella mi farà grazia singolare.
Segue, di mano di Pietro Gassendi:
Et io anco, riscontrandomi qua, ho voluto sottoporre queste tre linee, per basciare humilmente le mani a V. S. molto Ill.re et assicurarla del mio sempre divotionatissimo affetto.
P. Gassend.
3438*.
NICCOLÒ FABRI DI PEIRESC a ILARIONE BONGUGLIELMI [in Firenze].
Aix, 24 febbraio 1637.
Bibl. d’Inguimbert in Carpentras. Collection Peiresc. Addit., T. IV, 3, car. 451t. — Minuta autografa.
- Molt’Ill.re Sig.r mio et P.rone Oss.mo
Le cortesissime offerte che V. S. molt’Ill.re si degnò farmi ultimamente con la sua lettera, mi colsero in tempo ch’io mi trovai fuor d’ogni libertà di testificarlene la mia
nota
XVII. | 7 |
- ↑ Claudio Mellan.