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questo, intendiamo il maggior poligono rivolgersi sopra la linea AS, portando seco l’altro poligono minore. È chiaro che, stando fisso il punto B, termine del lato AB, mentre si comincia la revoluzione, l’angolo A si solleverà, e ’l punto C s’abbasserà descrivendo l’arco CQ, sì che il lato BC si adatti alla linea a se stesso eguale BQ: ma in tal conversione l’angolo I del minor poligono si eleverà sopra la linea IT, per esser la IB obliqua sopra l’AS, né prima tornerà il punto I su la parallela IT, se non quando il punto C sarà pervenuto in Q; allora l’I sarà caduto in O, dopo aver descritto l’arco IO fuori della linea HT, ed allora il lato IK sarà passato in OP: ma il centro G tra tanto sempre averà caminato fuori della linea GV, su la quale non sarà tornato se non dopo aver descritto l’arco GC. Fatto questo primo passo, il poligono maggiore sarà trasferito a posare co ’l lato BC su la linea BQ, il lato IK del minore sopra la linea OP, avendo saltato tutta la parte IO senza toccarla, e ’l centro G pervenuto in C, facendo tutto il suo corso fuori della parallela GV, e finalmente tutta la figura si sarà rimessa in un posto simile al primo: sì che continuandosi la revoluzione e venendo al secondo passo, il lato del maggior poligono CD si adatterà alla parte QX, il KL del minore (avendo prima saltato l’arco PY) caderà in YZ, ed il centro, procedendo sempre fuori della GV, in essa caderà solamente in R, dopo il gran salto CR: ed in ultimo, finita una intera conversione, il maggior poligono avrà calcate sopra la sua AS sei linee eguali al suo perimetro, senza veruna interposizione; il poligono minore arà parimente impresse sei linee eguali all’ambito suo, ma discontinuate dall’interposizione de’ cinque archi, sotto i quali restano le corde, parti della parallela HT, non tocche dal poligono; e finalmente il centro G non è convenuto mai con la parallela GV, salvo che in sei punti. Di qui potete comprendere come lo spazio passato dal minor poligono è quasi eguale al passato del maggiore, cioè la linea HT alla AS, della quale è solamente minore quanto è la corda d’uno di questi archi, intendendo però la linea HT insieme con li spazii de i cinque archi. Ora questo, che vi ho esposto e dichiarato nell’esempio di questi essagoni, vorrei che intendeste accadere di tutti gli altri