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ditemi se la corpulenza dell’acqua, o quel che si sia che ritarda il moto, ha qualche proporzione alla corpulenza dell’aria, che meno lo ritarda; ed avendola, assegnatela a vostro beneplacito.

SIMP. Halla, e ponghiamo ch’ella sia in proporzione decupla; e che però la velocità di un grave che descenda in amendue gli elementi, sarà dieci volte più tardo nell’acqua che nell’aria.

SALV. Piglio adesso un di quei gravi che vanno in giù nell’aria, ma nell’acqua no, qual sarebbe una palla di legno, e vi domando che voi gli assegniate qual velocità più vi piace, mentre scende per aria.

SIMP. Ponghiamo che ella si muova con venti gradi di velocità.

SALV. Benissimo. Ed è manifesto che tal velocità a qualche altra minore può avere la medesima proporzione che la corpulenza dell’acqua a quella dell’aria, e che questa sarà la velocità di due soli gradi; tal che veramente, a filo e a dirittura, conforme all’assunto d’Aristotele, si doverebbe concludere che la palla di legno, che nell’aria, dieci volte più cedente dell’acqua, si muove scendendo con venti gradi di velocità, nell’acqua dovrebbe scendere con due, e non venir a galla dal fondo, come fa: se già voi non voleste dire che nell’acqua il venir ad alto, nel legno, sia l’istesso che ’l calare a basso con due gradi di velocità; il che non credo. Ma già che la palla del legno non cala al fondo, credo pure che mi concederete che qualche altra palla d’altra materia, diversa dal legno, si potrebbe trovare, che nell’acqua scendesse con due gradi di velocità.

SIMP. Potrebbesi senza dubbio, ma di materia notabilmente più grave del legno.

SALV. Questo è quel ch’io vo cercando. Ma questa seconda palla, che nell’acqua descende con due gradi di velocità, con quanta velocità descenderà nell’aria? Bisogna (se volete servar la regola d’Aristotele) che rispondiate che si moverà con venti gradi: ma venti gradi di velocità avete voi medesimo assegnati alla palla di legno: adunque questa e l’altra assai più grave si moveranno per l’aria con egual velocità. Or come accorda il Filosofo questa conclusione con l’altra sua, che i mobili di diversa gravità nel medesimo mezzo si muovano con diverse velocità, e diverse tanto quanto le gravità loro? Ma senza molto profonde contemplazioni, come avete voi fatto a non