Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/93


giornata prima. 85

non so intendere che l’applicazione della Luna o del Sole alla Terra per far le generazioni fusse altro che mettere a canto alla sposa una statua di marmo, e da tal congiugnimento stare attendendo prole.

Simp. La corruttibilità, l’alterazione, la mutazione etc. non son nell’intero globo terrestre, il quale quanto alla sua integrità è non meno [L'alterabilità non è nell'intero globo terrestre, ma in alcune parti.]eterno che il Sole o la Luna, ma è generabile e corruttibile quanto alle sue parti esterne; ma è ben vero che in esse la generazione e corruzione son perpetue, e come tali ricercano l’operazioni celesti eterne; e però è necessario che i corpi celesti sieno eterni.

Sagr. Tutto cammina bene; ma se all’eternità dell’intero globo terrestre non è punto progiudiziale la corruttibilità delle parti superficiali, anzi questo esser generabile, corruttibile, alterabile etc. gli arreca grand’ornamento e perfezione, perchè non potete e dovete voi ammetter alterazioni, generazioni etc. [Corpi celesti ]parimente alterabili nelle parti esterne de i globi celesti, aggiugnendo loro ornamento, senza diminuirgli perfezione o levargli l’azioni, anzi accrescendogliele, col far che non solo sopra la Terra, ma che scambievolmente fra di loro tutti operino, e la Terra ancora verso di loro?

Simp. Questo non può essere, perchè le generazioni, mutazioni etc. che si facesser, verbigrazia, nella Luna, sarebber inutili e vane, et natura nihil frustra facit.

Sagr. E perchè sarebbero elleno inutili e vane?

Simp. Perchè noi chiaramente veggiamo e tocchiamo con mano, che tutte le generazioni, mutazioni, etc., che si fanno in Terra, tutte, [Generazioni e mutazioni fatte in Terra son tutte per benefìzio dell'uomo.]o mediatamente o immediatamente, sono indrizzate all’uso, al comodo ed al benefizio dell’uomo; per comodo de gli uomini nascono i cavalli, per nutrimento de’ cavalli produce la Terra il fieno, e le nugole l’adacquano; per comodo e nutrimento de gli uomini nascono le erbe, le biade, i frutti, le fiere, gli uccelli, i pesci; ed in somma, se noi anderemo diligentemente esaminando e risolvendo tutte queste cose, troveremo, il fine al quale tutte sono indrizzate esser il bisogno, l’utile, il comodo e il diletto de gli uomini. Or di quale uso potrebber esser mai al genere umano le generazioni che si facessero nella Luna o in altro pianeta? se già voi non voleste dire che nella Luna ancora fussero uomini, che godesser de’ suoi frutti; pensiero, o favoloso, o empio.

Sagr. Che nella Luna o in altro pianeta si generino o erbe o