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720 esercitazioni filosofiche


ul non implicante ed al più congruo, potrete ora conoscer meglio che prima. Quello parimente che inserite contro  1 quel temerario che si desse a credere d’intendere come sia fatto il cielo, perchè da lontano lo vede e lo contempla, casca prima sopra Aristotile che sopra di me, perchè esso assai prima di me va cercando di penetrare i cieli, nè io cerco se non di assicurarmi delle cose da esso cercate e stabilite; le quali se sono così incerte come voi confessate, perchè con tanto livore vi inacerbite contro chi  2 non l’ammette, o come false le refuta  3? Deh non avessi io mai scoperte queste novità in cielo, di tanteinnumerabili non prima vedute stelle fisse, di quel che siano le nebulose, la Via Lattea, de’ collaterali di Saturno, della corte di Giove, la immensa mutazione di grandezza in Marte, le importune macchie nel Sole, le gran mutazioni di figura e grandezza in Venere, le scabrosità grandissime nella Luna; deh mai io non l’avessi palesate  4 al mondo, poi che dovevano concitarmi l’odio del Sig. Antonio Rocco e di tanti altri Signori filosofi! Consolatevi, Signore; chè il tempo, scopritore della verità, in breve è per estirpare queste fallacie  5, e più le vane conseguenze che io stoltamente ne deducevo, e i vostri scritti, pieni di dottrina ferma e soda, viveranno immortali, ad onta delle mie esorbitantissime chimere.

Dove voi dite che non senza mistero ho scritto in lingua nostrana  6

per farmi capo popolare appresso i poco intendenti e che non pescano ne i profondi reconditi del Liceo, e soggiugnete che questo mio pensiero non è forse fallace in pratica, errate in tutto e per tutto, e voi stesso potete a voi medesimo essere ottimo testimonio  7, il quale, essendo così poco intendente delle cose scritte da me che ben si può dire che poco più che niente ne capite, pure  8 non solamente non vi sete fatto mio seguace, ma mi avete posto un odio capitale. E soggiugnendo appresso, che il numero de’ balordi e corrivi, che inconsideratamente conferiscono gli onori, è infinito, dovevi, per mio parere, eccettuarne quelli che a voi hanno offerto gli onori delle cattedre principali, perchè se voi gli lasciate tra quella infinita moltitudine,

  1. Tra parimente che e contro in V è una lacuna, occupata da puntolini; il cod. M legge che inserite contro; il cod. L, che voi dite controcontro a quel, M, L
  2. le refiuta, V
  3. mai non l’avessi io palesate, M, L
  4. quelle fallacie, M
  5. lingua toscana, L
  6. esserne testimonio verissimo, L
  7. da me (che ... capite) pure, V
  8. capite, e pure, M, L — lin. 32-lin. 1 della pag. 721. gli lasciate tra ... voi spacciate loro per balordi e corrivi e voi stesso, M; li lasciassi tra ... voi spaccieresti ... e senzienteresti voi stesso, L