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628 | esercitazioni filosofiche |
rori notabili e perniciosissimi; ed ardisco di dire che un matematico di primi dell’universo non sia buono di misurar con l’occhio, aiutato da gli stromenti ancora, trenta miglia di spazio, con le distanze di corpi che ivi sono, senza errore: or che diremo del misurar il cielo?postille 1. Quanto a quel che dite, di stimare il cielo peripatetico più tenue più sottile e più cedente della nostra aria, non occorre dire altro particolare. Già vi ho mostrato di sopra quel che ne seguirebbe, e come sarebbono sensate le corruzzioni che ivi accadessero, che si corromperebbono le stelle intere; ed ora aggiungo solo che si ha da aggregar questa parte con la difficultà universale della corruttibilità o incorruttibilità del cielo, circa la qual controversia si aggira quasi tutto il stame di quest’opera; nè voi apportate altra ragione a prò vostro, a cui io ora debba rispondere.
6. Circa l’opinioni addutte, erra l’Antiticone, e voi assai bene lo confutate, perchè in effetto, o che le antiche o che le moderne stelle si siano variate, generate o corrotte, essendo tutte celesti, il cielo si potrà dire, nelle sue parti più degne, variabile.
8. Quei che stimano queste macchie esser stelle, e che si aggreghino e disgreghino sotto il Sole, pongono moti disordinati ed incerti nei corpi naturali celesti; anzi par che gli attribuiscano un movimento capriccioso, a salti e senza conveniente regolarità, il quale non si deve ammettere in niun modo per naturale, ma più tosto sarebbe misto col violento.
9. Erra finalmente il vostro Simplicio, massime intendendo di parlar con fondamenti di Aristotile, il quale ha bandito dal cielo ogni effetto casuale e fortuito, ne ha levato via ogni passibilità e penetrabilità, ogni irregolarità e disconcio; e nondimeno esso Simplicio casualmente vuol che concorrino, variino sito, penetrino il cielo. La constituzione nell’eccentrico del Sole quasi di una cipolla, credo che si abbia da riferir all’opinion di Simplicio, la quale, non essendo accettata da voi, si potrebbe intender reietta: pur se anco questo è pensier vostro, è bello e capriccioso come gli altri; ma altro è dirlo o imaginarlo, altro è farlo credibile o scibile. 10. Dite, per stabilimento delle vostre posizioni, che essendo questa disputa
- ↑ Se ’l vostro discorso deve esser concludente, bisogna che voi diciate che nel misurarsi una distanza di 30 miglia sia impossibile il non errare al meno di 29, se volete poter concludere contro al misurator della lontananza delle macchie, il qual le pone contigue al ☉, mentre elle fussero sotto la ☽.
Io non misuro mai la distanza delle macchie, ma dico che son contigue al ☉, la distanza del quale lascio in arbitrio vostro di porla quanta vi piace.