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620 | esercitazioni filosofiche |
caduta della filosofia Aristotelica, perchè bisogna riformar i cervelli, non basta apportar nova dottrina; e che i seguaci di Aristotile metteranno in dispreggio questa vostra col silenzio, non coll’aguzzargli le penne contro, etc.
14. Per confirmazion della corruttibilità de’ cieli, aggiungete che questa sarebbe in essi perfezzione, come nella Terra, la quale perciò è nobile, perchè coll’esser generabile e corruttibile ne produce tante sì belle e varie cose; che se incorruttibile fusse, sarebbe inutile ed oziosa, a guisa d’una gran massa di ghiaccio, di diaspro o di altro: anzi che ella è più degna per questo effetto dell’oro e delle gioie, perchè queste si stiman solo per esser rare, ed ella per sè stessa; dimodochè se vi fusse così carestia di terra come di oro e gemme, niun io prencipe saria che non spendesse volentieri una somma di diamanti e di rabbini e quattro carrate d’oro per aver solamente tanta terra quanta bastasse per piantare in un picciol vaso un gelsomino o seminarvi un arancino della Cina, per vederlo nascere, crescere, e produr sì belle frondi, e fiori così odorati, e sì gentil frutti. Ecco dunque la sua perfezzione dalla sua corruttibilità, come per l’opposito sarebbe imperfettissima ed inutile. E così sarebbono da niente i corpi celesti, se impassibili fussero.
15. E questi che esaltano tanto l’incorruttibilità ed impassibilità, credo (dite) «si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di campar assai e per il terrore che hanno della morte» etc. Risponde Simplicio, che ancor che la Terra sia più perfetta per esser corruttibile etc, ciò non converrebbe a i cieli, i quali, non essendo ordinati ad altro uso che al servizio della Terra, non hanno bisogno di altro, per conseguir il suo fine, che del moto e del lume.
16. Impugnate questa risposta, dicendo non esser ragionevole che corpi sì vasti e sì nobili non siano ordinati ad altro uso che d’un caduco, mortale, feccia del mondo, sentina di immondizie, quale è la Terra, di modo che, tolta ella via, essi cieli restassero inutili, etc.; già che, essendo essi impassibili, niuno operarebbe nell’altro, ed eccoli oziosi, in vano, etc.
17. «Anzi a me pare (dite) che, mentre i corpi celesti concorrono alle generazioni ed alterazioni della Terra, sia forza che anco essi siano alterabili; altrimenti l’applicazione del Sole e della Luna alla Terra per far le generazioni non sarebbe altro che metter a canto alla sposa una statua di marmo, e da tal congiungimento star attendendo prole.» E poi soggiungete, che se all’eternità del globbo terrestre non apporta pregiudizio la corruttibilità delle parti, anzi perfezzione ed ornamento, perchè non possiamo dir così de’ corpi celesti? aggiungendo lor ornamento senza diminuirgli perfezzione levargli l’azzioni, anzi accrescendoglile, col far che non solo sopra la Terra, ma che scambievolmente fra di loro tutti operino, e la Terra ancora verso di loro. Risponde Simplicio, che queste mutazioni nel cielo e nella Luna sarebbono inutili e vane, già che tutte le generazioni e mutazioni che si fanno in Terra, mediata o immediatamente, sono in-