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600 | esercitazioni filosofiche |
ciamo dalla Terra, ponendo che ella fosse fuora del suo luogo, insieme con Platone e con voi. Vi domando: quando venne ove ora si trova, guai piano inclinato trovò ella, per cui si fosse potuta movere insino alla linea orizontale? di grazia fingetelo, se sapete. E questo piano era matematico o naturale? Il matematico è solo per astrazzion di mente, già che non dassi quantità realmente separata dalla sostanza, conforme all’opinione e verità di ogni professione: se era naturale, dunque avanti il fondamento del mondo vi era altro fondamento, e di quello si possono addurre l’istesse difficultà. Già pariamo del primo primo; che se non volete metter la Terra (che io la pongo per essempio), ponete qual di corpi a voi più piace; e ditemi in cortesia sinceramente (cerco la verità per desio di sapere, non per arroganza di contradirvi): sopra quali piani si fondavano i cieli? quali erano queste machine immense, e rette ed inclinate e curve, che gli sostentavano? certo erano, o doveano esser, maggiori o più salde di essi cieli, ed ecco avemo il mondo prima che fosse il mondo. E quel primo ove si fondava? e che si fece di lui dopo la constituzion di questo nostro? Mi direte che queste vostre posizioni sono per modo di intendere. Vi rispondo che siamo su l’opre reali, e cerchiamo conoscere e sapere la verità di moti veri, naturali, esistenti o possibili nella natura: non si dà scienza del falso, del chimerico; nè voi parlate per meri esempi, ma per posizioni assertive, determinate.
Ma ritorniamo, di grazia, pur per un poco alla Terra. Mentre ella per linea retta veniva al suo luogo, fu necessario che sotto di lei trovasse un tal corpo ritondo, intorno alla cui circonferenza ella potesse ragirarsi; così supponete voi con la posizione di quella linea orizontale: e così dentro la Terra vi è un altro corpo; ditemi qual sia, se pur a guisa di un’ombra non è svanito. In oltre, essendo ella in molte sue parti durissima, per ragirarsi gli fu necessario farsi in polvere, acciò uniformemente si acconciasse in figura sferica; talchè bisognò rappezzarla per metterla nel proprio stato nel quale or si ritrova, e così il supremo Fattore facea più tosto opra di ciavattino che di architteto. Potreste per aventura dire che intiera si rivolgea intorno a quella machina fondamentale, come farebbe farsi ad una picciola palla nel circuito d’un corpo sferico: nè credo che direste questa baia (ma mi imagino quanto si potrebbe dire anco di imaginario), perchè già dite che i corpi circolari si ragirano intorno a i proprii centri: oltre che, i corpi elementari non sarebbono ordinati a construir il mondo, come sue parti principali e ben disposte, ma sarebbono disparati, al più ammuchiati come un mucchio di zucche: ed anco questo sarebbe un moto violento, e forse del tutto impossibile; ed io so veramente che voi non dite questa cosa, nè la direste; e pur per conseguenza dalle vostre posizioni potreste forse esser indotto a dirla. Ma forse direte che si volgea intorno alla superficie concava di altro corpo continente, come, v. g., dell’acqua, dell’aria. Questo non vale, perchè volete che riceva il moto circolare dal piano orizontale, e che per questo le parti si ritengano in giro; onde se siano dentro