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giornata prima 43

potessimo stabilire i primi fondamenti. Però, sospendendo per ora il progresso d’Aristotile, il quale a suo tempo ripiglieremo e partitamente esamineremo, dico che, delle cose da esso dette sin qui, convengo seco ed ammetto che il mondo sia corpo dotato di tutte le dimensioni, e però perfettissimo; [Mondo si suppone dall'autore esser perfettamente ordinato.]ed aggiungo, che come tale ei sia necessariamente ordinatissimo, cioè di parti con sommo e perfettissimo ordine tra di loro disposte: il quale assunto non credo che sia per esser negato nè da voi nè da altri.

Simp. E chi volete voi che lo neghi? La prima cosa, egli è d’Aristotile stesso; e poi, la sua denominazione non par che sia presa d’altronde, che dall’ordine che egli perfettamente contiene.

Salv. Stabilito dunque cotal principio, si può immediatamente concludere che, se i corpi integrali del mondo devono [Moto retto impossibile esser nel mondo ben ordinato.]esser di lor natura mobili, è impossibile che i movimenti loro siano retti, o altri che circolari: e la ragione è assai facile e manifesta. Imperocchè quello che si muove di moto retto, muta luogo; e continuando di muoversi, si va piú e piú sempre allontanando dal termine ond’ei si partì e da tutti i luoghi per i quali successivamente ei va passando; e se tal moto naturalmente se gli conviene, adunque egli da principio non era nel luogo suo naturale, e però non erano le parti del mondo con ordine perfetto disposte: ma noi supponghiamo, quelle esser perfettamente ordinate: adunque, come tali, è impossibile che abbiano da natura di mutar luogo, ed in conseguenza di muoversi di moto retto. [Moto retto di sua natura infinito.]In oltre, essendo il moto retto di sua natura infinito, perchè infinita e indeterminata è la linea retta, è impossibile che mobile alcuno abbia da natura principio di [Moto retto impossibile per natura.]muoversi per linea retta, cioè verso dove è impossibile di arrivare, non vi essendo termine prefinito; e la natura, come ben dice Aristotile medesmo, non intraprende a fare quello che non può esser fatto, [Natura non intraprende ciò che è impassibile a esser fatto]nè intraprende a muovere dove è impossibile a pervenire. E se pur alcuno dicesse, che se bene la linea retta, ed in conseguenza il moto per essa, è produttibile in infinito, cioè interminato, tuttavia però la natura, per così dire, arbitrariamente gli ha assegnati alcuni termini, e dato naturali instinti a’ suoi corpi naturali di muoversi a quelli, io risponderò che ciò per avventura si potrebbe favoleggiare che fusse avvenuto del primo caos, dove confusamente ed inordinatamente andavano indistinte materie vagando, [Moto retto forse nel primo caos.]per le quali ordinare la natura molto acconciamente si fusse servita