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452 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.


Simp. Questo, nel primo aspetto, a me che non sono nè matematico nè astronomo, ha sembianza di un gran paradosso; e quando sia vero che, sendo il movimento del tutto regolare, quel delle parti, restando sempre congiunte al suo tutto, possa essere irregolare, il paradosso distruggerà l’assioma che afferma, eandem esse rationem totius et partium.

Salv. Io dimostrerò il mio paradosso, ed a voi, signor Simplicio, lascerò il carico di difender l’assioma da esso, o di mettergli d’accordo; e la mia dimostrazione sarà breve e facilissima, dependente dalle cose lungamente trattate ne i nostri passati ragionamenti, senza indur nè pure una minima sillaba in grazia del flusso e reflusso.

[Dimostrasi come le prti del globo terrestre si accelerano e si ritardano]Due aviamo detto essere i moti attribuiti al globo terrestre: il primo, annuo, fatto dal suo centro per la circonferenza dell’orbe magno sotto l’ecclittica secondo l’ordine de’ segni, cioè da occidente verso oriente; l’altro, fatto dall’istesso globo, rivolgendosi intorno al proprio centro in ventiquattr’ore, e questo parimente da occidente verso oriente, benchè circa un asse alquanto inclinato e non equidistante a quello della conversione annua. Dalla composizione di questi due movimenti, ciascheduno per sè stesso uniforme, dico resultare un moto difforme nelle parti della Terra: il che, acciò più facilmente s’intenda, dichiarerò facendone la figura. E prima, intorno al centro A descriverò la circonferenza dell’orbe magno BC, nella quale preso qualsivoglia punto B, circa esso, come centro, descriveremo questo minor cerchio DEFG, rappresentante il globo terrestre; il quale intenderemo discorrer per tutta la circonferenza dell’orbe magno co ’l suo centro B da ponente verso levante, cioè dalla parte B verso C: ed oltre a ciò intenderemo il globo terrestre volgersi intorno al proprio centro B, pur da ponente verso levante, cioè secondo la successione de i punti D, E, F, G, nello spazio di ventiquattr’ore. [Le parti di un cerchio regolarmente mosso intorno al proprio centro si muovono in diversi tempi di moti contrarii.]Ma qui doviamo attentamente notare, come rigirandosi un cerchio intorno al proprio centro, qualsivoglia parte di esso convien muoversi in diversi tempi di moti contrarii: il che è manifesto considerando che mentre le parti della circonferenza intorno al punto D si muovono verso la sinistra, cioè verso E, le opposte, che sono intorno all’ F, acquistano verso la