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giornata terza. | 397 |
stella sola, e ben piccola, in comparazione di una fissa? certo che se a ciascuna fissa [LO spazio assegnato per una fissa è molto minore di quello d'un pianeta.]si dovesse consegnar per suo ricetto tal parte dello spazio mondano, bisognerebbe far l’orbe, dove stanzia l’innumerabil moltitudine di quelle, molte e molte migliaia di volte maggiore di quello che basta per il bisogno del Copernico. In oltre, non chiamate voi una stella fissa, piccolissima, [Una stella si chiama piccola rispetto alla grandezza dello spazio che la circonda.]dico anco delle più apparenti, non che di quelle che fuggono la nostra vista? e le chiamiamo così in comparazione dello spazio circonfuso. [Tutta la sfera stellata da lontananza grande potrebbe apparir piccola quanto una soila stella.]Ora, quando tutta la sfera stellata fusse un corpo solo risplendente, chi è che non capisca che nello spazio infinito si può assegnare una distanza tanto grande, dalla quale tale sfera lucida apparisse così piccola ed anco minore di questo che dalla Terra ci pare adesso una stella fissa? di lì dunque giudicheremmo allora piccola quella medesima cosa, che ora di qui chiamiamo smisuratamente grande.
Sagr. Grandissima mi par l’inezzia di coloro che vorrebbero che Iddio avesse fatto l’universo più proporzionato alla piccola capacità del loro discorso, che all’immensa, anzi infinita, Sua potenza.
Simp. Tutto questo che voi dite va bene; ma quello sopra di che la parte fa instanza, è l’avere a concedere che una stella fissa abbia ad esser non pure eguale, ma tanto maggiore del Sole, che pure amendue sono corpi particolari situati dentro all’orbe stellato. E ben parmi che molto a proposito interroghi quest’autore e domandi: [istanze dell'autor del libretto per interrogazioni.]«A che fine ed a benefizio di chi sono macchine tanto vaste? prodotte forse per la Terra, cioè per un piccolissimo punto? e perchè tanto remote, acciocchè appariscano tantine e niente assolutamente possano operare in Terra? a che proposito una spropositata immensa voragine tra esse e Saturno? frustratorie sono tutte quelle cose che da ragioni probabili non son sostenute».
Salv. [Risposte alle interrogazioni dell'autor dei libretto.]Dall’interrogazioni che fa quest’uomo mi par che si possa raccorre, che quando si lasci stare il cielo, le stelle e le distanze, della quantità e grandezze ch’egli ha sin ora creduto (benchè nissuna comprensibil grandezza egli già mai non se ne sia sicuramente figurata), ei penetri benissimo e resti capace de i benefizii che da esse provengano sopra la Terra, la quale non più sia una cosetta minima, nè che esse sien più tanto remote che appariscano così piccoline, ma tanto grandi quanto basta per potere operare in Terra, e che la distanza tra esse e Saturno sia proporzionata benissimo, e