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giornata terza. | 391 |
carta, una nera e l’altra bianca, [Come si trovi la distanza del concorso de i raggi dalia pupilla.]e fo la nera larga per la metà della bianca; attacco poi la bianca in un muro, e lontana da essa fermo l’altra sopra una bacchetta o altro sostegno, in distanza di 15 o 20 braccia: e allontanandomi da questa seconda per altrettanto spazio per la medesima dirittura, chiara cosa è che in tal lontananza concorrerebbono le linee rette che, partendosi da i termini della larghezza della bianca, passassero toccando la larghezza dell’altra striscia posta in mezo: onde ne séguita, che quando in tal concorso si ponesse l’occhio, la striscia nera di mezo asconderebbe precisamente la bianca opposta, quando la vista si facesse in un sol punto; ma se noi troveremo che l’estremità della striscia bianca apparisca scoperta, sarà necessario argomento che non da un punto solo escono i raggi visuali. E per far che la striscia bianca resti occultata dalla nera, bisognerà avvicinar l’occhio: accostatolo, dunque, tanto che la striscia di mezo occupi la remota, e notato quanto è bisognato avvicinarsi, sarà la quantità di tale avvicinamento misura certa di quanto il vero concorso de’ raggi visuali si fa remoto dall’occhio in tale operazione, ed averemo di più il diametro della pupilla, o vero di quel foro onde escono i raggi visuali; imperocchè tal parte sarà egli della larghezza della carta nera, qual è la distanza dal concorso delle linee che si produssero per l’estremità delle carte al luogo dove stette l’occhio quando prima vedde occultarsi la carta remota dall’intermedia, qual è, dico, tal distanza della lontananza tra le due carte. E però, quando volessimo con esquisitezza misurare il diametro apparente d’una stella, fatta l’osservazione nel modo sopradetto, bisognerebbe far paragone del diametro della corda co ’l diametro della pupilla; e trovato, verbigrazia, il diametro della corda esser quadruplo di quel della pupilla, e la distanza dell’occhio alla corda esser, per esempio, 30 braccia, diremo il vero concorso delle linee prodotte da i termini del diametro della stella per i termini del diametro della corda andare a concorrer lontane dalla corda 40 braccia: chè così sarà osservata come si deve la proporzione tra la distanza della corda al concorso delle dette linee e la distanza da tal concorso e ’l luogo dell’occhio, che debbe esser la medesima che cade tra ’l diametro della corda e ’l diametro della pupilla.
Sagr. Ho inteso benissimo; e però sentiamo quel che adduce il signor Simplicio in difesa de gli avversarii del Copernico.