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384 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

nico, dicendo: Terram igitur una cum Luna totoque hoc elementari mundo Copernicus, etc.

Salv. Fermate un poco, signor Simplicio, chè mi pare che questo autore in questo primo ingresso si dichiari molto poco intelligente della posizione la quale egli intraprende a voler confutare, mentre dice che il Copernico fa che la Terra insieme con la Luna va descrivendo in un anno l’orbe magno, movendosi da oriente verso occidente; cosa che, sì come è falsa ed impossibile, così non fu mai profferita da quello; ma ben la fa egli andare al contrario, dico da occidente verso oriente, cioè secondo l’ordine de i segni, onde tale apparisce poi esser il moto annuo del Sole, costituito immobile nel centro del zodiaco. Vedete troppa ardita confidenza di uno! mettersi alla confutazione della dottrina di un altro, ed ignorare i suoi primi fondamenti, sopra i quali s’appoggia la maggiore e più importante parte di tutta la fabrica. Questo è un cattivo principio per guadagnarsi credito appresso il lettore. Ma seguitiamo più avanti.

Simp. [Instanze di certo libretto, proposte ironicamente contro al Copernico.]Esplicato l’universal sistema, comincia a propor sue instanze contro a questo movimento annuo: e le prime son queste, ch’e’ profferisce ironicamente ed in derisione del Copernico e de’ suoi seguaci, scrivendo che in questa fantastica costituzione del mondo convien dir solennissime sciocchezze; cioè che ’l Sole, Venere e Mercurio son sotto alla Terra, e che le materie gravi vanno naturalmente all’in su e le leggiere all’in giù, e che Cristo, nostro Signore e Redentore, salì a gli inferi e scese in cielo, quando s’avvicinò al Sole, e che quando Iosuè comandò al Sole che si fermasse, la Terra si fermò o vero il Sole si mosse al contrario della Terra, e che quando il Sole è in Cancro, la Terra scorre per il Capricorno, e che i segni iemali fanno la state e gli estivali il verno, e che non le stelle alla Terra, ma la Terra alle stelle nasce e tramonta, e che l’oriente comincia in occidente e l’occidente in oriente, ed in somma che quasi tutto ’l corso del mondo si travolge.

Salv. Ogni cosa mi piace, fuor che l’aver mescolati luoghi della Sacra Scrittura, sempre veneranda e tremenda, tra queste puerizie pur troppo scurrili, e volsuto ferire con cose sacrosante chi, per ischerzo e da burla filosofando, non afferma nè nega, ma, fatti alcuni presupposti o ipotesi, familiarmente ragiona.

Simp. Veramente ha scandalezato me ancora e non poco, e mas-